Rigenerazione ossea guidata: cos’è e perché è utile

Autore: dott. Marco Rossi
Odontoiatra perfezionato in implantologia

“Se il dente naturale manca per molto tempo, l’osso si riduce e quindi va rigenerato o potrebbe non esserci il supporto per posizionare l’impianto dentale, cioè la radice artificiale utile a posizionare la protesi singola o ad arcata.”
Marco Rossi

Quando occorre rigenerare l’osso nella bocca?

La rigenerazione dell’osso in bocca mira a ripristinare la struttura e la funzione dell’osso mascellare o mandibolare e può essere necessaria in varie situazioni:

  • dopo la perdita di un dente o l’estrazione di un dente avvenuta a causa di un’infezione, di una parodontite avanzata o della perimplantite, per ripristinare la struttura e il supporto dell’osso intorno ai denti;
  • per sanare gli eventuali effetti negativi di una protesi mobile portata per lungo tempo;
  • prima del posizionamento di un impianto dentale, affinché vi sia una quantità e una qualità di osso utile a inserire la vite. Si tratta del cosiddetto rialzo del pavimento del seno mascellare (sinus lift) o della rigenerazione ossea guidata. La tecnica scelta dall’odontoiatra dipende della situazione specifica del paziente.

Estetica del sorriso
L’osso sottostante le gengive contribuisce alla bellezza del sorriso. La perdita di osso può portare a una riduzione del volume delle labbra e delle guance. La rigenerazione dell’osso può contribuire a preservare o ripristinare l’aspetto giovanile e naturale del volto.

Perché bisogna rigenerare l’osso nella bocca?

Quando si perde un dente, di conseguenza, si perdono i tessuti duri (osso) e molli (gengiva) che lo circondavano e sostenevano.
L’osso è funzionale alla presenza del dente, quindi, se quest’ultimo manca, si riassorbe in modo veloce e tridimensionale. E la gengiva, che copre l’osso, segue il riassorbimento adattandosi.
L’osso che ha perso volume obbliga il chirurgo a una ricostruzione dei tessuti nella zona interessata, per fare in modo che il dente di protesi sorretto dall’impianto sia ben ancorato ed emerga dalla gengiva in maniera naturale ed estetica.
Capita spesso, per esempio, di vedere delle bocche con un singolo dente che sembra più lungo rispetto agli altri, in molti casi si tratta di un dente artificiale che è stato inserito nell’osso residuo senza prima rigenerare i tessuti perduti.

Cos’è la rigenerazione ossea?

La rigenerazione ossea guidata (anche definita GBR, acronimo inglese di Guided Bone Regeneration) è una procedura che viene utilizzata per favorire la crescita e la rigenerazione dell’osso nelle aree in cui è stato perso a causa di malattie parodontali, traumi o altri problemi. Può avvenire in orizzontale o in verticale, in base alla necessità di aumentare spessore o altezza. Questa tecnica odontoiatrica è spesso impiegata in ambito implantologico, dove è necessario avere una quantità sufficiente di osso sano per ancorare gli impianti dentali in modo stabile.

Come avviene la rigenerazione ossea?

L’intervento di rigenerazione prevede l’innesto osseo, di natura sintetica o biologica, sotto a una membrana che può essere successivamente riassorbita dai tessuti del paziente oppure rimossa dall’implantologo se non riassorbibile. Questa membrana viene fissata tramite un micro pin in titanio.

Generalmente le fasi della procedura di rigenerazione ossea guidata in odontoiatria sono:

  • valutazione iniziale dell’area in cui è necessaria la rigenerazione ossea con l’ausilio di radiografie dentali, test clinici e l’esperienza dell’odontoiatra al fine di determinare la quantità di osso presente e la sua qualità;
  • rimozione di eventuali tessuti molli o infetti dall’osso danneggiato;
  • applicazione di una membrana o di una barriera sull’area trattata per separare il sito chirurgico dai tessuti circostanti, per impedire la crescita di tessuti molli indesiderati nell’area di rigenerazione e a consentire l’accumulo di cellule ossee e tessuto connettivo. La membrana/barriera viene lasciata in posizione per alcune settimane;
  • inserimento di innesti ossei o sostituti ossei, cioè di materiali di supporto, nell’area da trattare, che forniscono una struttura di sostegno per la crescita ossea;
  • sutura dell’area e monitoraggio del processo di guarigione e rigenerazione ossea con controlli periodici.
    Dopo avere atteso i tempi di maturazione dell’innesto si procede con la posa degli impianti dentali.

Quanto tempo ci vuole per rigenerare l’osso?

La procedura di rigenerazione ossea richiede dai 4 ai 12 mesi.

Chi può fare la rigenerazione ossea guidata?

La rigenerazione ossea guidata è una procedura che può contribuire in modo significativo al successo degli impianti dentali e al ripristino della funzione e dell’estetica dentale, ma non è sempre indicata o possibile, spetta al dentista esperto stabilirlo in base al singolo caso.

Un caso di rigenerazione ossea di cui mi sono occupato.

Nelle immagini sotto si vede l’assenza dell’incisivo laterale poi sostituito con un impianto, dopo aver effettuato una fondamentale ricostruzione tridimensionale dei tessuti duri e molli nella zona interessata.

3 radiografie: 1. membrana, 2. rigenerazione, 3. impianto
Incisivo laterale mancante sostituito con impianto dentale


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